La (rara) pigrizia dei professori

“Ricordo sempre con intimo, quasi struggente piacere, le mattinate i scuola in cui i miei professori invece di fare lezione si lasciavano prendere da non so che pigrizia e libertà e ci parlavano di altre cose…” Pier Paolo Pasolini, Lettere luterane, Einaudi, 1976.

La frase di Pasolini mi risveglia più una sensazione che il ricordo preciso di uno di quei momenti, e mi sembra di avere imparato molto di più in quelle giornate dense e leggere che in anni di lezioni tiepide. Si scoprivano gli interessi, le passioni, i sentimenti dei professori che all’improvviso diventavano tridimensionali, invece che essere la solita silhouette su sfondo lavagna. Bisognerebbe istituzionalizzarle certe giornate, renderle obbligatorie e se inaspettate, ma forse così perderebbero la loro forza.